Progetto PASSEPARTOUT

Progetto PASSEPARTOUT

CHIUSO. Si chiama Passepartout ed è un progetto che ha come area di intervento l’immigrazione. Le finalità sono l’accompagnamento e l’integrazione dei migranti. Da luglio 2016 viene svolto a Salerno in Via Brignano. Oltre il cancello, un cartello dell’Associazione Migranti senza frontiere dà il benvenuto. Davanti al portone, un’altra tabella riporta “Domus Misericordiae”. È il nome della casa di accoglienza per detenuti soggetti a misure alternative alla pena detentiva. È stata inaugurata ad ottobre 2016, voluta da Don Rosario Petrone, parroco della Parrocchia Sant’Eustachio Martire nonché dal 2011 cappellano della Casa circondariale di Fuorni. «È un luogo soprattutto dove accogliamo gli immigrati e i senza tetto. Gli ultimi, gli invisibili». La realtà della Domus Misericordiae ha visto un protocollo d’intesa con la Diocesi di Salerno, la Casa circondariale, l’Ufficio di esecuzione penale esterna e il Tribunale di sorveglianza. In questa casa di misericordia, dove si tenta di ricostruire la vita di quei detenuti senza punti di riferimento e a volte senza sostegno familiare, gli operatori, – tra cui Oriana anche lei Olp del progetto “Il colore della vita” – hanno avviato in collaborazione anche con i ragazzi del Servizio Civile, il progetto che ha visto i detenuti dipingere i ceri pasquali poi consegnati alle parrocchie. Il progetto Passepartout finalizzato proprio a sottrarre gli immigrati a situazioni di marginalizzazione ed esclusione è svolto da Alfredo, Vincenzo, Antonio e Marta. Sulle pareti, in un vivace gioco di colori, hanno disegnato le loro mani e quelle degli ospiti della casa. Sono i segni della loro presenza e della loro vicinanza.

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