• Home »
  • News »
  • Giornata Mondiale del Rifugiato a Bellosguardo: la lezione dei bambini e il futuro delle aree interne
Giornata Mondiale del Rifugiato a Bellosguardo: la lezione dei bambini e il futuro delle aree interne

Giornata Mondiale del Rifugiato a Bellosguardo: la lezione dei bambini e il futuro delle aree interne

Un bambino afghano con il vestito tipico del suo paese che insieme ad altri bambini tira calci ad un pallone nella Piazza di Bellosguardo.  Sono le 23 di Martedì 20 Giugno ed è questa l’ultima immagine che questo luogo restituisce a chi ha partecipato alla Giornata Mondiale del Rifugiato.

Era questo l’obiettivo: non autocelebrazioni ma una narrazione gioiosa, positiva, di una realtà che dal 2017 attraverso il progetto SAI, consente l’arrivo, l’accoglienza e la protezione, di nuclei familiari migranti. Qui, ma anche a Sacco, Roccadaspide, Sant’Angelo a Fasanella, negli anni sono arrivati uomini, donne, bambini, provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Ucraina, dai Paesi nord Africani e dall’Africa SubSahariana.

Ogni anno, le  Cooperative sociali Il Sentiero, Tertium Millennium l’Opera di un Altro, colgono l’occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dall’ Onu, per sensibilizzare comunità e territori sul significato profondo dell’accoglienza. Nasce così il programma del 20 giugno scorso: un evento nella piazza centrale del paese organizzato con il Comune di Bellosguardo e il sindaco Giuseppe Parente per raccontare il passato, e il presente e dove immaginare il futuro. A partire dai più piccoli.

Sul palco i bambini della scuola dell’Infanzia di Bellosguardo e Sacco, della Scuola Primaria di Bellosguardo e di Corleto Monforte. E poi i giovani ragazzi afghani che frequentano la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Piaggine protagonisti della realizzazione del video  “Non siamo generi, siamo persone” premiato da Confindustria Salerno.

Attraverso saggi musicali e coreografici gli alunni hanno lanciato il loro messaggio di fratellanza e di pace. «Questa sera parlano i fatti non tanto le parole – ha esordito Don Vincenzo Federico riferendosi al mondo della scuola – parla la realtà che ha un linguaggio colorato, naturale, genuino, non artefatto, non costruito. Abbiamo assistito ad una grande lezione da parte dei bambini.  Per loro è stato naturale incontrarsi , diventare amici». L’accoglienza però non basta. « Vogliamo che queste persone rimangano a Bellosguardo. Dobbiamo fare in modo di creare delle condizioni come riconoscere le loro competenze, riconoscere le loro capacità. Ci sono tante opportunità e possiamo cogliere questa sfida.»

Diventa questo il nodo centrale del dibattito a più voci sviluppatosi sul palco allestito in piazza A-Tesauro a cui partecipa Franco Latempa sindaco di Sacco, Gaspare Salomone sindaco di Sant’Angelo a Fasanella, Elio Guadagno sindaco di Ottati, Filippo Ferrara primo cittadino di Corleto Monforte. Ospite della GMR2023 è Mario Morcone Assessore alla Legalità, Sicurezza e Immigrazione. Il sindaco di Bellosguardo ringrazia la scuola e le insegnanti per aver portato sul palco tematiche importanti come la guerra e l’accoglienza. «Molte volte – dice con una punta di polemica- veniamo raccontati come aree interne, come comuni marginali. La marginalità non è mai coesione non è mai integrazione. Credo che anche noi, dobbiamo avere, come amministratori locali la capacita di chiedere al governo, al legislatore, di togliere questa storia della marginalità perché noi stasera abbiamo dimostrato che noi non siamo marginali per niente. Abbiamo lanciato dei messaggi di appartenenza di cultura dell’integrazione che non sono storie di marginalità anzi sono dei percorsi di integrazione.»

Da qui la necessità di andare oltre anche con nuove progettualità come “Crescere insieme nel Cilento” progetto Fami Fondo Europeo Asilo Migrazione e Integrazione 2014/2020 “Crescere insieme nel Cilento” voluto dall’Associazione Ri-Guarda. «Dobbiamo avere la capacità di andare oltre i meccanismi della semplice accoglienza- conclude il sindaco- chi viene qui deve poter realizzare un proprio percorso di vita. Non dobbiamo pensare ad un atteggiamento unicamente solidaristico, vogliamo fare un patto con chi viene nei nostri paesi». «Sono rimasto colpito da questa piazza- ha detto il sindaco di Sacco Franco Latempa- ho visto una piazza multietnica. Ho visto le nostre piazze riempirsi di altri bambini, abbiamo visto le nostre scuole rivivere. Abbiamo trovato questo modo di stare insieme.» «Il compito di noi amministratori – dice il sindaco di Sant’Angelo a Fasanella Salomone – è di dare a queste nuove generazioni un momento di crescita e di speranza di vita. Io credo che i nostri borghi si siano rinvigoriti , soprattutto a Sant’Angelo la presenza di famiglie ha fatto crescere in piazza quei bambini che sono patrimonio della comunità» .Del progetto SAI di Bellosguardo-Sacco-Roccadaspide-Sant’Angelo a Fasanella  ne ha parlato Fiore Marotta, Presidente della Cooperativa sociale Il Sentiero, impegnata sul fronte dell’accoglienza dal lontano 2011 anno dell’Emergenza NordAfrica. Oggi alla cooperativa  Il Sentiero fa capo il progetto SAI per Minori Stranieri non Accompagnati con Padula quale ente capofila e il progetto SAI di Atena Lucana –Sant’Arsenio dove pure sono accolti nuclei familiari.

« L’immigrazione è una cosa seria – dice il presidente Marotta- e noi la affrontiamo seriamente con cuore e passione. La giornata mondiale viene organizzata per sensibilizzare i territori. Noi l’abbiamo fatto  attraverso la bellezza delle diversità e delle differenze. Abbiamo messo insieme 4 comuni e gestiamo la vita di 102 persone. Non sempre è facile perché i servizi sono lontani. Vogliamo costruire nuove comunità». Sul palco Lucia Patrone, coordinatrice dell’èquipe del progetto Sai, presenta una famiglia afghana e racconta il lavoro svolto per portare a termine il ricongiungimento. A chiudere la serata è l’Assessore Morcone «Stasera qui c ‘è la vita e c’ è il futuro. Il SAI è il progetto per eccellenza è il percorso vero del futuro del nostro Paese. L’identità nostra sono i valori della nostra Carta Costituzionale. E’ l’articolo 10 della nostra Costituzione. Il futuro è una comunità come quella che abbiamo visto oggi. Queste persone noi le accogliamo per affetto, per fratellanza, loro devono costruire l’Italia del futuro. A questo stiamo lavorando tutti»

La serata che continua è conviviale. Grazie agli chef Geppino Croce, Francesco Monaco, Giuseppe Mazzone, Ivan Fiore, Francesco Forte, vengono offerti piatti tipici della tradizione locale rivisitati con ingredienti della cucina orientale. Il teatro dei burattini di Antonio Mercurio incanta i bambini. Lo stand artigianale espone i lavori laboratoriali dei vari progetti SAI: copricapo, tele, oggetti in ceramica, elastici per capelli, sassi colorati.  La musica di Medina Band riempie l’atmosfera.

Le famiglie afghane indossano l’abito della festa, l’hazaragi. Un gesto di riconoscimento e di rispetto.

I bambini continuano a giocare a correre a ballare e a divertirsi. A loro e al loro futuro è stata dedicata la Giornata Mondiale del Rifugiato 2023.

Scrisse il poeta Rabindranath Tagore

“Colui che pianta alberi, sapendo che non siederà mai alla loro ombra, ha infine iniziato a comprendere il significato della vita.”

 

Stefania Marino

 

Condividi